La prima gara che va in scena in una serata di pioggia non forte ma incessante, vede affrontarsi, per il gruppo C, la Solo Gol Belli a quota 3 e l’Idraulica Sana, 4 punti dopo una pessima gara d’esordio. L’incontro, pur decisivo, si svolge in un clima di grande tensione agonistica ma di estremo fair play tra le due compagini, tant’è vero che gli episodi di sportività tra gli avversari sono stati numerosi e molto belli da vedere, in antitesi con ciò che succederà nella seconda gara.
Partono forti gli arancio-blu che si portano avanti grazie ad una rete di Michele Chiappa su indecisione di Fabio Avossa, ma i Solo Gol Belli non si danno per vinti e, trascinati da un immenso Simon Coter ribaltano lo score prima della fine del primo tempo: il roccioso mediano serve un assist straordinario a Fabio Sala che ringrazia e infila l’1-1, poi, sempre da una sua iniziativa, la palla perviene a Danilo Bandieri che insacca il 2-1.
Nella ripresa l’Idraulica Sana tenta di rimontare lo svantaggio, ma trova l’opposizione della difesa avversaria, ben sostenuta anche dagli ottimi interventi di Fabio Avossa, pittoresco portiere dei bonatesi di sopra, che, addirittura, firmano il 3-1 con una rasoiata di Simon Coter, non solo assist-man, che si infila beffando il portiere, tradito da campo e pallone scivolosi, ma nel giro di 15 secondi Marco D’Elia scarica a rete un diagonale che rimette in gioco i suoi. Le emozioni continuano, con l’Idraulica Sana a cercare il pareggio e gli avversari a ripartire con rapidità, ma Fabio Avossa fa buona guardia e in contropiede a tempo quasi scaduto Silvio Bosio pescato ancora dal mattatore Simon Coter, mette dentro il 4-2 che chiude i conti, qualificando i Solo Gol Belli e rimandando l’Idraulica Sana ad un eventuale ripescaggio.
La seconda sfida mette di fronte i Q8 Lallio, a quota 2 dopo due pareggi e una sconfitta decretata a tavolino dal giudice sportivo, “graziando” la squadra da peggiori sanzioni, e i Calzature Futura, quota 3 e due partite ancora da giocare nel gruppo D: è una sfida giocata sempre sul filo di un nervosismo latente, a causa dell’importanza della posta in palio, fallosa e scorretta anche perché quasi tutti i protagonisti in campo non sono giocatori di calcetto e le entrate che fanno risultano spesso fallose per il gioco a cinque.
I pronostici dicono Q8 Lallio, ma i Calzature Futura partono bene e si portano avanti con Giuseppe Paganelli che infila in diagonale. La reazione di Ferruccio Cappello e soci è veemente e porta a ribaltare il risultato grazie ai fratelli Iuliano: prima Stefano infila da buona posizione, poi Emanuele scarica a rete un diagonale rasoterra potente e preciso e il 2-1 sembra avviare ad un’altra partita, ma l’esperienza dei neri di Terno d’Isola porta al pari grazie ad una punizione incredibile di Daniel Lazzarini. È Ferruccio Cappello a riportare avanti i suoi con un missile terrificante che chiude il primo tempo sul 3-2.
Nella ripresa i Q8 Lallio sembrano accontentarsi e la manovra del Calzature Futura si fa sempre più insistente e avvolgente, tanto da portare al pareggio con un diagonale chirurgico del “panzer” Daniel Lazzarini, ma una sassata dalla tre-quarti dell’ottimo Ferruccio Cappello (ottimo sotto ogni profilo!) riporta i suoi avanti sul 4-3 che sembra essere decisivo, anche perché il nervosismo che ormai si taglia a fette in ogni angolo del campo, sembra favorire i rosso-blu che sono in vantaggio. Nel finale, l’incredibile: Giuseppe Paganelli sfrutta un’indecisione della difesa e infila il 4-4 punendo i Q8 Lallio e il loro giocare a fiammate confidando troppo nelle proprie capacità. Ma il risultato del campo passa in secondo piano al fischio finale: l’arbitro, esausto degli insulti subiti dai sedicenti tifosi, si scaglia contro persone della tribuna: ne nasce un parapiglia, che coinvolge, per la verità, solo alcuni elementi del Q8 Lallio, sedato a fatica dagli organizzatori, stasera fortunatamente al gran completo.
Non si vuole qui difendere a spada tratta l’arbitro che certamente non è stato un esempio di correttezza, ma certamente sentirsi insultare a lungo da qualcuno che con la partita c’entra poco non deve essere piacevole. Forse vale la pena che tutti ricordino che dietro alla camicia dell’arbitro c’è una persona, che può sbagliare o fare bene, ma non deve diventare il pretesto per tutti gli errori che avvengono in campo, né deve essere messo in condizione di sbagliare per forza: se un arbitro, tra urla, simulazioni, falli, provocazioni, insulti, reazioni, non è aiutato da chi c’è in campo (e anche fuori…), è facile che perda lucidità e sbagli ancora di più.
Non è un caso che nella prima partita, se l’arbitro sbagliava, chi ne aveva tratto beneficio restituiva la palla agli avversari, ovviando ad un errore con il buon senso e la sportività, anche quando a pochi secondi dal termine, una punizione pericolosa contestata in favore chi era in svantaggio (e rischia l’eliminazione dal torneo…), è stata calciata a lato volontariamente.
La domanda è: sono stati sportivi loro? NO! Si sono semplicemente comportati da veri sportivi, e se è il caso di lodarli per questi gesti, tanto più sono da condannare coloro che trasformano una partita di calcio di un torneo che ci sentiamo di poter definire “inutile”, in una guerra di insulti, scleri vergognosi e discussioni da bambini dell’asilo più che da padri di famiglia. E la cosa che ancora di più sorprende, o forse no, è che è stata coinvolta di nuovo una squadra recidiva, “graziata” una volta dal giudice sportivo, che, evidentemente, non ha ancora capito quale dovrebbe essere lo spirito giusto per affrontare lo sport, e quindi la vita.
Non siamo depositari della verità né dell’educazione, ma siamo sicuri che così proprio non va: chi ama questo torneo e le serate d’estate all’Oratorio non può non prendere posizione contro questa cosa, altrimenti lo staff organizzativo potrebbe anche prendere in considerazione la possibilità di non ripetere il torneo la prossima estate: 4 mesi di faticoso lavoro (tanto ci vuole per organizzare il torneo) per trovarsi davanti a certe scene fa veramente cadere le braccia, e fa porre una domanda molto seria sulla quale ragionare: ma ne varrà veramente la pena?